Infortunio in Azienda: chi è il Responsabile Penale?

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Un tema centrale nella salute e sicurezza sul lavoro riguarda chi risponde penalmente in caso di infortunio o malattia professionale. Le norme del codice penale, in particolare gli articoli 589 e 590, puniscono chiunque causi lesioni o decessi per colpa, ma il termine “chiunque” amplia la responsabilità anche a soggetti esterni a figure come consulenti, medici e proprietari di immobili, se il loro comportamento ha contribuito all’evento.

La colpa può derivare da un’azione o da un’omissione. Un esempio tipico riguarda il datore di lavoro che omette la formazione obbligatoria per un dipendente: per determinare la sua responsabilità, bisogna verificare se la mancata formazione sia stata la causa diretta dell’infortunio, applicando il principio del “giudizio controfattuale”, ossia immaginare cosa sarebbe successo se la formazione fosse stata fornita. Se l’evento non si sarebbe verificato, allora l’omissione è la causa.

Nel caso di malattie professionali, il ragionamento si estende anche all’intensità e alla tempistica della malattia, chiedendosi se l’omissione abbia accelerato o aggravato la patologia.

È importante notare che possono esistere più cause concorrenti che portano all’infortunio. Infatti, il codice penale prevede che il concorso di cause non esclude la responsabilità penale, a meno che una causa sopravvenuta non interrompa il nesso causale.

Infine, non basta che un soggetto si inserisca nella catena causale; bisogna anche dimostrare la sua colpa, che può derivare da negligenza, imprudenza, imperizia o violazione di leggi specifiche. La corretta individuazione delle “posizioni di garanzia” e dei relativi obblighi è dunque cruciale per determinare chi è penalmente responsabile in caso di incidenti sul lavoro.

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